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IMMAGINE: Senju Kannon (Guanyin, Avalokiteshwara)
Se è indubbio che la figura del bodhisattva Avalokiteśvara, il bodhisattva della compassione, sia al centro di numerose pratiche religiose, meditative e di studio dell'intera Asia buddhista mahāyāna e non solo, l'origine di questa figura religiosa e del suo stesso nome è tutt'oggi controversa.
La maggioranza degli studiosi ritiene oggi che questa figura origini dalle comunità buddhiste collocate ai confini nordoccidentali dell'India. Precedenti illustri sono rappresentati dalla studiosa Marie-Thérèse de Mallmann che collegò questo bodhisattva buddhista persino alla tradizione religiosa iranica, mentre Giuseppe Tucci lo ritenne una personificazione della qualità compassionevole del Buddha Śākyamuni.
Una delle forme più diffuse, non solo in Cina, del bodhisattva Avalokiteśvara-Guānyīn è nella sua forma di Sahasrabujia ovvero con mille braccia (quattro in evidenza e miriadi di braccia sullo sfondo) le cui mani contengono un occhio. Ci sono diversi sutra che trattano di questa figura tra cui il Nīlakaṇṭha-dhāraṇī per lo più conservati nel Mìjiàobù (T.D. dal 1057 al 1064). Il significato di questa rappresentazione (molteplicità degli occhi e delle braccia) inerisce al ruolo di mahākaruṇā rappresentato da questo bodhisattva pronto a raccogliere le richieste di aiuto di tutti gli esseri.
Questa rappresentazione è accompagnata ad un'altra che vuole Guānyīn con undici volti. Anche in questo caso vi sono molti sutra dedicati come il Avalokitêśvara-ekadaśamukha-dhāraṇī . Il significato di questa rappresentazione appartiene per lo più al Buddhismo esoterico, ma alcune leggende vogliono che alla vista delle sofferenze degli esseri confinati negli inferni, Guānyīn si spaccò la testa dal dolore in undici parti. Amitābha tramutò questi frammenti in singole teste di cui la decima è demoniaca (per spaventare i demòni) mentre l'undicesima è il volto dello stesso Amithāba di cui Guānyīn è un'emanazione. Un'interpretazione simbolica meno leggendaria vuole che i dieci volti collocati insieme al volto di Guānyīn indichino i dieci stadi del percorso del bodhisattva che si concludono con lo stadio della buddhità.