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IMMAGINE: Benkei
Saitō Musashibō Benkei (西塔 武蔵坊 弁慶), meglio conosciuto semplicemente come Benkei (弁慶), (1155 – 15 giugno 1189) è stato un monaco buddhista e militare giapponese, vissuto tra la fine del periodo Heian e l'inizio del periodo Kamakura, uno degli ultimi morti prima che lo shōgun diventasse per quasi sette secoli il capo assoluto del paese.
La sua storia è stata tramandata nella leggenda e nella tradizione popolare, soprattutto attraverso il teatro Nō e Kabuki, ed è ormai impossibile distinguere la verità storica dal mito.
La storia di Benkei ci è stata tramandata esclusivamente dalle tradizioni popolari, e la sua figura eroica è ancora molto popolare in Giappone, dove trova spazio in molte opere contemporanee, sempre a rappresentare l'immagine del ragazzo forte come un orso, ma dal cuore grande quanto la sua fedeltà verso l'amico-signore.
La lealtà e l'onore di Benkei sono oggetto di molte opere. In un'opera di kabuki, Benkei si trova nel dilemma morale di dover scegliere se mentire per proteggere il suo signore e permettergli di attraversare un ponte. Alla fine il monaco sceglie di rinnegare il suo onore per compiere il suo dovere. In un'altra opera di kabuki, Kanjincho, portata al cinema da Akira Kurosawa nel 1945, in Gli uomini che mettono il piede sulla coda della tigre, Benkei deve picchiare il suo signore per evitare di smascherarlo.